«Ogni scienza, presa a sé, non è che una parte del moto universale verso la conoscenza. […] Per comprendere e valutare bene i metodi di indagine, di cui si serve la storia, anche quelli in appartenenza più particolari, sarebbe indispensabile di saperli collegare, con un vincolo ben solido, all’insieme degli indirizzi che si manifestano, nello stesso tempo, nelle altre discipline. Orbene, questo studio dei metodi in sé costituisce una sorta di specializzazione, i cui tecnici sono detti “filosofi”. Non mi è lecito pretendere questo titolo. E, senza dubbio, questo saggio […] difetterà di precisione di linguaggio e di ampiezza di visione. Non mi resta che presentarlo per quel che è: il memento di un artigiano che ha sempre amato meditare sul proprio quotidiano, il taccuino di un operaio che, pur avendo a lungo maneggiato tesa e livello, non si crede, per ciò, un matematico».
Marc Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico, con uno scritto di Lucien Febvre, a cura di Girolamo Arnaldi, Torino, Einaudi, 1981, pp. 34-35.
» Lo staff