[ISBN 978-88-6780-061-2]
Continuando, comunque nelle sue linee generali, la tradizionale suddivisione in Saggi, Personaggi del Novecento e Materiali, questo numero presenta al suo interno dei mutamenti che riguardano proprio la sezione Materiali. Difatti si è deciso di dare spazio alla pubblicazione di Atti di Convegni sostenuti e patrocinati dal Dipartimento e da altre istituzioni onde favorirne la diffusione in quanto spesso oggetto di ricerche nuove o aperte a temi poco noti o non ancora approfonditi o a prime riflessioni su figure significative della cultura storica e politica italiana e non. Inoltre si è ulteriormente affinata la parte dedicata a Argomentando, scegliendo tra i vari temi proposti al Comitato scientifico quelli giudicati più originali o più dibattuti, anche perché collegati alle canoniche ricorrenze storiche. Infine si è venuta ad aggiungere una nuova sezione, titolata Oekonomica e coordinata dal professor Pietro Cafaro, ordinario di Storia economica del Dipartimento. I profili di Luigi Sturzo, curato da Nicola Antonetti, presidente dell’Associazione italiana degli storici delle dottrine politiche, e di Giovanni Spadolini, stilata da Cosimo Ceccuti, direttore della “Nuova Antologia” forniscono interessanti e originali spunti per approfondire la ricostruzione dei personaggi e delle idee del nostro Novecento.
Sommario
Saggi
Daniele Montanari, Il credito nel borgo. Banchi ebraici e Monti di pietà a Ostiano
Il borgo di Ostiano era feudo della famiglia Gonzaga. Nel corso del XV secolo vi si stanziò una numerosa Comunità ebraica, rinforzata dall’immigrazione correligionaria proveniente dal Milanese, dopo l’espulsione voluta da Filippo II. I banchieri ebrei di Ostiano facevano prestiti a tassi favorevoli sia alle popolazioni del circondario che alla nobile famiglia Gambara. A metà Cinquecento, per “morigerarne le usure”, la Comunità borghigiana eresse un Monte di pietà. Le due realtà creditizie convissero con alterne fortune per l’intera età moderna. Nel 1760 l’imperatrice Maria Teresa decretò la chiusura dell’ultimo banco pubblico ebraico nelle terre del Mantovano, gestito proprio a Ostiano dalla famiglia Frizzi. Per compensarne la carenza creditizia venne eretto un secondo Monte di pietà, da affiancare a quello già operativo. Si tratta di un caso di doppia presenza pressoché unico in un borgo di poche migliaia di abitanti.
Luca Ceriotti, Repubblica e virtù, Utica e Lesbo: Vincenzo Sgualdi nel pensiero politico del secolo barocco
Riflettendo attorno allo sviluppo del pensiero politico di Vincenzo Sgualdi (1580c.-1652), autore per molti versi tipico della riflessione sui temi della ragion di stato degli scrittori cassinesi del pieno secolo barocco, si cerca in questa sede di metterne in rilievo i molteplici punti di contatto con numerose aree culturali (Venezia, Genova e Bologna per esempio) con cui egli anche per ragioni biografiche risulta essere stato in più forte relazione. Ciò consente di ricostruirne una linea di ascendenza risalente quantomeno all’ultimo Cinquecento e che trova, in un duplice sistema di rimandi sia interno alle esigenze di governo della propria congregazione religiosa, sia esternamente rivolto alla ‘media’ cultura laica del momento, in Angelo Grillo un originale stimolo in ambito benedettino e in Giusto Lipsio la più forte impronta di carattere generale.
Rocco W. Ronza, Appunti per un modello della modernizzazione politica della “periferia occidentale”: dalle Rivoluzioni atlantiche alla genesi dello Stato liberale
L’articolo presenta in forma abbozzata un modello teorico che mira a integrare l’influenza dei “fattori esterni” nella storia dei regimi politici modernocontemporanei, su cui ha richiamato l’attenzione la storiografia transnazionale, con la teoria della modernizzazione utilizzata tradizionalmente nello studio comparato dello “sviluppo politico” e della democratizzazione. Il percorso che conduce alla formazione dello Stato liberale nella “periferia occidentale” (Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Italia, Canada e Sudafrica) è ricondotta alla rottura delle strutture di antico regime causata dall’espansionismo francese, britannico e americano tra la guerra dei Sette anni e la fine delle guerre napoleoniche. Il riflusso dell’“imperialismo atlantico” dopo il 1815 lascia dietro di sé una rete di élite borghesi che si considerano parte integrante del progetto civilizzatore della modernità liberale. I “progetti nazionali” elaborati da queste élite , basati sul modello del governo costituzionale e parlamentare, si concretizzano tra il 1840 e il 1873 nell’istituzione della “prima ondata” di regimi liberali moderni.
Personaggi del Novecento italiano
Nicola Antonetti, Luigi Sturzo
Tra i principali protagonisti della storia del Novecento italiano, Luigi Sturzo fu tra i fondatori del Partito Popolare Italiano nel 1919. Costretto all’esilio nel 1924 dopo l’avvento del Fascismo, tornò in Italia nel 1946 e fu eletto senatore nel 1952. L’Autore riflette sul ruolo di religioso, politico e intellettuale di questa importante figura.
Cosimo Ceccuti, Giovanni Spadolini
Il saggio riflette in modo critico sulla biografia politica di Giovanni Spadolini. Leader del Partito Repubblicano (PRI) dal 1979 al 1987, fu il primo presidente del Consiglio dei ministri del Dopoguerra che non provenisse dalle fila della Democrazia Cristiana. L’Autore si focalizza sul suo ruolo politico e sulla sua attività di giornalista e storico.
Oeconomica
Pietro Cafaro, Le Centre et la Périphérie. Le passage stratégique du Simplon
Strade, ponti e galleria sono tra i principali protagonisti dello sviluppo economico di una Nazione, unitamente alle banche e alla finanza. In queste pagine l’Autore riflette sul passaggio strategico del Sempione a partire dall’età napoleonica fino agli inizi del XX secolo, e su come la Svizzera sia al centro di importanti zone europee: Baden-Württemberg, Lombardia e Rhône-Alpes. La Confederazione, infatti, costituisce un luogo naturale di raccordo tra due economie mondo di livello inferiore l’una al servizio dell’altra: una gravitante su Parigi e l’altra su Milano. La galleria del Sempione rappresenta uno dei punti fondamentali di unione di queste due economie.
Enrico Berbenni, Banking systems on the border. Italy and Switzerland under the Latin Monetary Union (late 19th-early 20th centuries)
L’effetto esercitato da un confine politico sulla formazione e l’interazione dei sistemi bancari locali ha finora ricevuto scarsa attenzione da parte degli storici. Eppure il concetto di ‘frontiera’ appare particolarmente appropriata al fine di capire come alcuni sistemi di credito sono stati in grado di svilupparsi, grazie ad alcuni vantaggi connessi alla presenza di un ‘confine’. In tal senso, il caso del confine svizzero-italiano, tra il Ticino e la provincia di Como, è di particolare importanza per le peculiari dinamiche evolutive dei loro sistemi bancari. La stretta interconnessione tra le due aree tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, frutto della progressiva crescita del commercio e delle relazioni monetarie tra Italia e Svizzera, attirò le mire espansionistiche delle grandi banche estranee al territorio e legate ai centri finanziari di Milano e della Svizzera centrale. Il saggio rappresenta un primo tentativo di affrontare tali questioni, ricostruendo i primi passi dei sistemi bancari di Como e del Ticino, i quali si posero all’incrocio tra ‘locale’ e ‘globale’.
Atti della Giornata di Studio in Memoria di Salvo Mastellone
Robertino Ghiringhelli, Lea Campos Boralevi, Lorenzo Ornaghi, Anna Maria Lazzarino Del Grosso, Arturo Colombo e Nicola Antonetti, collaboratori e colleghi del prof. Salvo Mastellone si sono riuniti a convegno a Milano (7-9 novembre 2012) per ricordare l’amico, la sua figura umana e scientifica e il suo grande contributo allo sviluppo della Storia del pensiero politico. Mastellone è stato un maestro della ricerca storica, rivolta a diversi ambiti, e fatta con paziente lavoro sulle fonti documentarie. Grazie alla sua attività la storia della democrazia ha superato è stata proiettata in ambito nazionale ed europeo. Mastellone ha saputo creare reti di relazioni con illustri studiosi e ha dato vita a un progetto importante come la rivista “Il Pensiero politico”.
Robertino Ghiringhelli, Atti della Giornata di Studio in Memoria di Salvo Mastellone (Introduzione)
Lea Campos Boralevi, Salvo Mastellone (1920-2012)
Lorenzo Ornaghi, Giornata di studi in onore di Salvo Mastellone
Anna Maria Lazzarino Del Grosso, La Storia della democrazia in Europa di Salvo Mastellone
Arturo Colombo, Mastellone interprete di Mazzini
Nicola Antonetti, Giornata di studi in onore di Salvo Mastellone
Atti Giornata di Studio Dal Pozzo | Da Moncalvo all’Italia, dall’Italia all’Europa
Vengono qui raccolti gli atti della Giornata di studio organizzata a Moncalvo il 24 settembre 2011 dedicata alla figura di Ferdinando Dal Pozzo e alla sua famiglia, personaggio molto interessante quanto poco conosciuto dagli storici, vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento e tra i protagonisti dell’età napoleonica non solo in Piemonte, ma a livello internazionale. L’integrazione del Piemonte nell’Impero napoleonico aprì alle diverse élites locali la possibilità di costruire interessanti carriere politiche nell’amministrazione francese. In tal senso Ferdinando Dal Pozzo rappresenta un esempio originale di individuo dalle doti eccezionali che seppe sfruttare al meglio ciò che l’Impero napoleonico seppe offrirgli, riuscendo anche a mantenere un ruolo importante durante gli anni della Restaurazione. Egli può essere considerato un personaggio simbolo per la sua epoca, assimilabile, per molti versi, alle carriere di altri funzionari vissuti nei territori occupati dai francese di Napoleone. Tra i diversi saggi Anan Serralunga Bardazza ha ricostruito le vicende biografiche del personaggio, la cui carriera politica è stata invece analizzata da Michael Broers. La relazione di Pierangelo Gentile ha invece sondato l’originalità dei suoi scritti politici, contestualizzandoli al dibattitto del periodo della Restaurazione. La collocazione della famiglia Dal Pozzo nel contesto di Moncalvo e del Monferrato è stata invece analizzata da Alice Blythe Raviola e Alessandro Alemanno, mentre Cinzia Cremonini si è soffermata sulle figure femminili della famiglia Dal Pozzo tra XVI e XVIII secolo. Laura Facchin e Antonella Chiodo hanno fatto luce, più in generale, sugli interessi collezionistici della famiglia, soprattutto in età napoleonica, e sulla sensibilità storica artistica di Ferdinando Dal Pozzo.
Cinzia Cremonini, Atti della Giornata di Studio: I Dal Pozzo. Da Moncalvo all’Italia, dall’Italia all’Europa (Presentazione)
Anna Maria Bardazza Serralunga, Carte e memorie. L’Archivio Dal Pozzo di Castellino e San Vincenzo
Alice Raviola, I Dal Pozzo. Dal Monferrato gonzaghesco al Piemonte sabaudo
Alessandro Allemano, L’élite moncalvese tra età moderna e contemporanea
Michael Broers, Ferdinando Dal Pozzo: a Piedmontese Notable at the Heart of Napoleonic Europe, 1800-1814
Pierangelo Gentile, Gli scritti politici di Ferdinando Dal Pozzo
Cinzia Cremonini, I Dal Pozzo di Moncalvo: figure di mogli, madri, sorelle tra Antico Regime e Restaurazione
Antonella Chiodo, Il collezionismo di opere di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e della figlia Orsola Maddalena: il caso della collezione Dal Pozzo
Laura Facchin, Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo tra tutela e interessi collezionistici nella Torino napoleonica
Argomentando
Elena Riva, Digital Humanities e Digital History: una nuova cittadinanza dei saperi
L’articolo si concentra sulle importanti conseguenze culturali e metodologiche che l’avvento della Rete ha provocato nello sviluppo delle scienze umanistiche e in particolare nelle modalità della ricerca storica. Mediante l’analisi sulle Digital Humanities e la Digital History si vuole evidenziare l’importante ruolo che gli umanisti possono giocare nella vita pubblica e nella diffusione del sapere, se solo sapranno cogliere la sfida che questo passaggio paradigmatico loro pone, ovvero quella di diventare e formare umanisti digitali.