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Annali di Storia moderna e contemporanea – Nuova serie

Rivista dell'Università Cattolica

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Fascicolo 2/2014

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  • Fascicoli precedenti il 2013/1

    La prima Serie dei Fascicoli di Annali di Storia moderna e contemporanea, disponibile in formato cartaceo, è reperibile sul sito ufficiale della casa editrice Vita e Pensiero…

Annali di storia moderna e contemporanea | fascicolo 2013/1[ISBN 978-88-6780-928-8]

Anche in questo numero della nuova serie degli “Annali” la temporalità delle diverse epoche storiche emerge, sia pure con diversi e originali temi e approcci. Difatti nella sezione Saggi si spazia dagli inizi dell’epoca moderna e dalla lettura originale di diverse tematiche presenti nel Cortegiano di Baldassarre Castiglione all’età della Restaurazione vista nell’ottica del legame tra il ‘veneziano’ Sebastiano Casara e Antonio Rosmini e agli anni dell’Italia unita considerati attraverso i caratteri salienti del pensiero e, in parte, dell’attività parlamentare di Ruggiero Bonghi. Mi voglio soffermare sull’Appendice al saggio sul Casara poiché contiene una serie di lettere conservate nell’Archivio dell’Istituto Cavanis di Venezia e in gran parte inedite. Si tratta di una fonte preziosa nella ricostruzione della lettura e della fortuna delle dottrine del Rosmini nella Venezia della Restaurazione. Oltre a ricavare con certezza che la Biblioteca dell’Istituto possedeva in gran parte le opere del Roveretano, alcune delle quali donate dal medesimo, si evince l’adesione del Casara e dell’Istituto Cavanis alle teorie rosminiane. E veniamo alla sezione personaggi del Novecento italiano dedicata a Piero Gobetti e Augusto Del Noce e stilata da Paolo Bagnoli, uno dei più sottili studiosi della figura di Gobetti, e da Giovanni Dessì, segretario dell’Istituto Don Sturzo di Roma. Bagnoli affronta la figura di Gobetti pa rtendo dalla sterminata bibliografia a lui dedicata e dalla sua continua presenza nella storiografia politica nazionale. Ne esalta la forte capacità critica che lo porta a cogliere, al di là del momento storico a lui contemporaneo, le specificità profonde di ogni argomento trattato ricavandone e confermando quella consapevolezza morale del proprio impegno di intellettuale organico all’idea e all’azione della libertà. Nel suo profilo del pensiero di Augusto Del Noce Dessì pone l’accento sull’originalità nel panorama culturale nazionale delle tesi sull’ateismo che sono una costante nelle riflessioni del filosofo pistoiese a partire dal saggio del 1931 L’unità della condotta e il principio di alterazione Riflessioni che diventano una compiuta teoria ne’ Il problema dell’ateismo del 1964. Spinto dalla necessità di trovare un pensiero cattolico in grado di reggere il confronto con la modernità, soprattutto in un’epoca difficile e controversa come quella dell’età della società opulenta e della secolarizzazione, giunge a ritenere insufficiente il solo impegno culturale nel dare risposte certe e operative alle sfide del mondo contemporaneo e degli estremismi conseguenti. Occorre coinvolgere le giovani generazioni e rigenerare l’azione del partito dei cattolici. Si tratta di concetti che fanno di Del Noce una figura controcorrente e scomoda non solo per la cultura cattolica. Anche la sezione Oikonomica concerne diverse epoche storiche e riguarda il XVI secolo con particolare attenzione alla Lombardia spagnola, alla Brescia d’Ancien Régime, agli anni Settanta del Novecento e all’attualità. Particolarmente ricco di suggestioni e ipotesi interpretative è il contributo di Pietro Nosetti su Sedi e succursali bancarie in Ticino ove, in un’analisi di lungo periodo che va dal primo Ottocento ad oggi, si ricostruisce il nascere, l’evoluzione, lo scomparire e il mutare degli istituti bancari nel Ticino. Completano questo fascicolo degli “Annali” le due sezioni Materiali Argomentando. Invito il lettore a soffermarsi sulle pagine dedicate a Uno sguardo ai confini nel quale i due autori, Michele Pellegrini e Giorgio Siboni, sottolineano la differenza tra frontiera e confine.

 

Sommario


Saggi

DOWNLOAD dell'articolo Diana Campóo Schelotto, La danza y el lenguaje de la virtud en El Cortesano de Baldassare Castiglione
Questo testo ha la finalità di mettere in luce la relazione tra la funzione etica e politica attribuita alla danza nel contesto dell’ideale cortigiano proposto da Baldassarre Castiglione nel suo Il Libro del Cortegiano (1528) e i principi in base ai quali questa era messa in pratica nelle corti principesche, partendo dalle descrizioni tracciate nei trattati di danza composti da maestri di danza italiani durante la seconda metà del XV secolo. Menzionata in modo non sistematico all’interno del libro, la danza si inserì nel modello cortigiano di Castiglione in quanto forma di svago tipica dell’aristocrazia cavalleresca, nonché per aver adottato gli ideali etici ed estetici del classicismo, che determinarono sia i suoi aspetti formali, sia la sua funzione nel mondo della corte.
DOWNLOAD dell'articolo Natascia Poloni, Sebastiano Casara e Antonio Rosmini. Un percorso di ricerca nella fortuna del pensiero rosminiano nella Venezia della restaurazione
Il presente contributo si prefigge precipuamente di comprendere il percorso che ha condotto il Casara ad avvicinarsi alla filosofia di A. Rosmini. L’amicizia tra il fonda- tore dell’Istituto di Carità e i fondatori della Congregazione delle Scuole di Carità è importante per comprendere l’avvicinamento del Casara alla filosofia dell’abate di Rovereto. Il percorso di ricerca compiuto tratteggia alcune relazioni con perso- naggi che hanno influito sulla clima culturale del Lombardo Veneto. La cultura cattolica del Veneto austriaco trovava impulso anche nei legami di amicizia che si instauravano tra personalità di rilievo della realtà veneta con il Rosmini, trovando di conseguenza un ambiente favorevole per la diffusione del suo pensiero. Nel 1832 Rosmini giunse all’Istituto Cavanis in compagnia del Mellerio, mentre nel 1838 P. Marco Cavanis iniziò un viaggio accompagnato dal Casara quando, a casa del Mel- lerio, incontrò il Rosmini che fece omaggio delle sue opere all’Istituto veneziano. Tale donazione rappresenta una forma di rosminianesimo diretto. Successivamente i libri del Rosmini venivano mandati a Venezia su richiesta del Casara e come ge- neroso dono dell’abate. La stesura dello Zibaldone filosofico nell’ottobre del 1838 delinea il tipo di studio che il Casara aveva compiuto sui testi regalati dal Rosmini pochi mesi prima, esso diventa il “campo” di ragionamento e sistemazione delle riflessioni del Nostro, mostrandosi un documento prezioso al fine di questo studio.

 

DOWNLOAD dell'articoloAntonio Campati, Tracce di ‘scienza politica’. Alcuni lineamenti del pensiero di Ruggiero Bonghi

Personaggi del Novecento italiano

DOWNLOAD dell'articolo Paolo Bagnoli, Piero Gobett
Una riflessione critica sulla figura e sul pensiero di Piero Gobetti(1901-1926),un vero e proprio “caso” culturale e politico, la cui lezione morale, intellettuale e storica continua a parlare, generazione dopo generazione, all’intellighentzia ita- liana sulle ragioni strutturali della crisi nazionale.
DOWNLOAD dell'articolo Giovanni Dessì, Augusto Del Noce
Questo scritto tenta di individuare l’originalità del pensiero di Del Noce nel panorama culturale e politico dell’Italia del secondo Novecento. Nell’Italia degli anni Cinquanta, Del Noce pose una domanda radicale alla concezione allora dominante della storia della filosofia e criticò l’idea che il percorso della riflessione si dovesse svolgere necessariamente dalla trascendenza all’immanenza. Inoltre egli criticò il legame tra questa idea dello sviluppo della riflessione filosofica ed una precisa interpretazione della storia contemporanea, fondata sull’antitesi radicale tra fascismo e antifascismo, tra tradizione e modernità.

Oeconomica

DOWNLOAD dell'articolo Emanuele C. Colombo, Generating municipal debt in 17th century. On the frontier of Spanish Lombardy
Questo articolo si occupa del problema dell’indebitamento delle comunità rurali nella Lombardia spagnola del Seicento, analizzato attraverso alcuni casi di studio. Anzitutto, si concentra sulle ragioni per cui il debito fu prodotto, che sono da rin- tracciarsi in particolare nella crescita delle richieste fiscali relative agli alloggiamenti militari. Questi ultimi erano peraltro gestiti finanziariamente per mezzo di un com- plesso sistema conosciuto come “Egualanza”, che funzionava come una camera di compensazione tra gli enti locali. In secondo luogo, esso studia alcune strategie locali adottate contro l’indebitamento da parte delle comunità, a fronte di iniziative statali che non furono in grado di incidere sul problema (se non per quanto riguar- da un contenimento, peraltro relativo, dei tassi di interesse). Infine, si mostra attra- verso alcuni esempi l’uso che poteva essere fatto del debito locale. La ricostruzione qui operata mostra che i titoli del debito pubblico non devono essere concepiti nei termini di una risorsa inattiva, poiché la loro rendita era impiegata per finanziare attività di vario tipo, che andavano da varie forme di carità fino alle pratiche rituali.
DOWNLOAD dell'articolo Andrea Salini, Formazione professionale e mondo imprenditoriale Alto Milanese negli anni settanta del Novecento: il progetto “Alternanza scuola-lavoro” del CFP di Gallarate
Gli anni Settanta rappresentarono un momento di grande novità per la formazione professionale con la nascita delle Regioni, alle quali venne riconosciuto il diritto di legiferare in tale ambito. Un ruolo pioneristico venne svolto dalla Lombardia, dove furono avviate alcune significative sperimentazioni formative. Un esempio fu il Progetto Pilota “Alternanza Scuola-Lavoro” realizzato in collaborazione tra Regione Lombardia, CFP di Gallarate e l’Associazione Industriali di Gallarate. Il progetto introdusse importanti novità come il lavoro di gruppo, il superamento della divisione rigida in anni scolastici uguali per tutti, sostituita da una formazione per moduli, e soprattutto un periodo di alternanza scuola-lavoro, che stabilì un intreccio quotidiano tra due mondi, fabbrica e scuola, tradizionalmente separati. In generale, le sperimentazioni avviate in quegli anni su tutto il territorio lombardo rappresentarono una significativa novità nel modo di affrontare il tema della scuo- la, come problema riguardante l’intero sistema formativo, una politica attiva della manodopera, una diversa qualità dello sviluppo.
DOWNLOAD dell'articolo Marco Dotti, «Abbracciare l’incontro» Finanza e relazioni nella Brescia d’ancien régime
L’effetto esercitato da un confine politico sulla formazione e l’interazione dei sistemi bancari locali ha finora ricevuto scarsa attenzione da parte degli storici. Eppure il concetto di ‘frontiera’ appare particolarmente appropriata al fine di capire come alcuni sistemi di credito sono stati in grado di svilupparsi, grazie ad alcuni vantaggi connessi alla presenza di un ‘confine’. In tal senso, il caso del confine svizzero-italiano, tra il Ticino e la provincia di Como, è di particolare importanza per le peculiari dinamiche evolutive dei loro sistemi bancari. La stretta interconnessione tra le due aree tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, frutto della progressiva crescita del commercio e delle relazioni monetarie tra Italia e Svizzera, attirò le mire  espansionistiche delle grandi banche estranee al territorio e legate ai centri finanziari di Milano e della Svizzera centrale. Il saggio rappresenta un primo tentativo di affrontare tali questioni, ricostruendo i primi passi dei sistemi bancari di Como e del Ticino, i quali si posero all’incrocio tra  ‘locale’ e ‘globale’.
DOWNLOAD dell'articolo Pietro Nosetti, Sedi e succursali bancarie in Ticino: tendenze e mutamenti strutturali fra Lugano e altri centri decisional
L’evoluzione lungo un ampio periodo di tempo delle sedi e delle succursali bancarie in Ticino, marcata dall’alternanza di fasi d’incremento con periodi di ristrutturazioni e di ridimensionamenti, permette di comprendere l’emergere di talune caratteristiche proprie al settore bancario ticinese. Il centro finan- ziario di Lugano, emerso durante la forte espansione nella seconda metà del Novecento trainata dall’arrivo di capitali italiani, ha del resto potuto eviden- ziarsi sul piano nazionale.Tuttavia, proprio le forze trainanti di questo sviluppo, attraendo le grandi banche svizzere e gli istituti esteri, ha contribuito ad uno spostamento del potere decisionale, al di fuori dei confini cantonali. Il centro ticinese si è così trovato in una posizione di dipendenza dai centri nazionali e anche da quelli esteri. Questa situazione, sviluppatasi nel tempo, trova origini all’inizio del secolo scorso durante una fase di trasformazione del settore. Un breve confronto con il caso di Ginevra permette di trarre alcune osservazioni utili alla comprensione di un centro finanziario che pur sviluppandosi rimane, sul piano nazionale, in posizione arretrata. L’articolo affronta in dettaglio le variazioni avvenute attraverso il sorgere in Ticino di nuovi istituti bancari e la loro, in parte, scomparsa.

Material

DOWNLOAD dell'articolo Claudio Passera, Un teatro di carta. Gli incunaboli milanesi di Terenzio e Plauto
Questo contributo prende in esame l’elevato numero di edizioni delle comme- die di Terenzio e di Plauto impresse a Milano negli anni 1474-1500, al fine di verificare da un lato le ragioni di una produzione tipografica tanto consistente, e dall’altro a quale pubblico essa si rivolgesse, la sua incidenza sul mercato librario cittadino, e il suo eventuale rapporto con la coeva cultura teatrale della corte sforzesca. L’analisi di alcuni esemplari degli incunaboli ne ha messo in luce la de- stinazione principalmente scolastica, legata agli insegnamenti di Giorgio Merula e Giovan Battista Pio presso lo Studio di Pavia e le Scuole Palatine di Milano. Diverse evidenze la confermano: l’adozione di una veste editoriale molto sempli- ce, l’assenza di illustrazioni, il continuo aggiornamento filologico dei commenti ai testi e i contenuti esplicativi delle lettere di dedica. I risultati emersi dalla disami- na di tutti questi dati inducono a escludere una relazione tra le stampe milanesi delle commedie latine e la voga del loro allestimento teatrale che, negli stessi anni, animava la scena italiana, se pur con modalità e scopi differenti, fra Firenze, Roma e Ferrara
DOWNLOAD dell'articolo Paola Sverzellati, Vestigia lodigiane e altre tracce della biblioteca del cardinale Giuseppe Renato Imperiali
La Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi conserva un Breviarium Parisiense (Parigi 1714), un tempo appartenuto al cardinale Giuseppe Renato Imperiali, importante funzionario dello stato pontificio. La ricerca in cataloghi on line consente oggi di recuperare molti esemplari provenienti da quella ragguardevole raccolta librario romana.

Argomentando

DOWNLOAD dell'articolo Michele Pellegrini – Giorgio Federico Siboni, Uno sguardo ai confini. Occidente e oriente nelle vicende italiane
Le terre dove corre il confine italo-francese sono state per luoghi di passaggio, di incontro tra culture e identità religiose diverse, centro di una dominazione di Antico Regime che fu uno Stato di passo con possedimenti di qua e di là dalle Alpi. Per gli uomini delle valli del Piemonte occidentale, la Francia fu terra di emigrazione per divenire nemica con la Seconda Guerra Mondiale. I trattati di pace del 1947 modificarono i confini e i rapporti tra Italie e Francia. Il Confine orientale italiano permane come esempio complesso di un territorio soggetto a rivendicazioni nazionali diverse e per questo di difficile demarcazio- ne all’interno della propria realtà etnica, umana e culturale.
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